Milano è ancora in piedi – qualche pensiero sulla violenza di questi giorni
Sono un fotoreporter, il mio lavoro è contribuire al diritto d’informazione fotografando la mia città in ogni ambito possibile e immaginabile. Dalla mostra di un’artista contemporaneo, al cadavere trovato in un campo abbandonato, alla conferenza stampa di un progetto campato per aria, al politico paraculo di turno o ad un semplice flashmob. Ma trovo sbagliato esasperare i fatti di questi giorni pubblicando e ripubblicando e condividendo foto e video che mostrano quei criminali all’azione.
Più facciamo vedere i loro disastri e più gli diamo importanza.
La città a ferro e fuoco è una ferita aperta ma rimarginabile con qualche sforzo in più.
Dobbiamo concentrarci sulle cose belle. Basta fotografare vetrine rotte e macchine distrutte. .
Se togliamo loro immagini e video gli togliamo tutto. Ok il diritto d’informazione, ma il nostro negativo stupore, la nostra incazzatura mondiale e il nostro senso d’impotenza sono le loro armi.
Se facciamo vedere loro che ci hanno fatto male, facciamo il loro gioco.
E invece Milano è ancora in piedi, più unita e forte che mai.