Cliccando su questo link è possibile vedere tutte le foto scattate al BluesHouse durante la festa di Carnevale 2015 di sabato 21 febbraio. Sul palco i Maniac che hanno fatto ballare le maschere più belle e originali. A proposito di originalità, io ero vestito da canzone di Lucio Battisti (“Con il nastro rosa”)Read more
Torno sempre con piacere ad ascoltare dal vivo gli Sticky Fingers, tribute band dei Rolling Stones, che come di consueto torna sul palco del BluesHouse per divertire i presenti con il loro spettacolo che ripropone i pezzi più amati della band di Mick Jagger.
Cesareo torna sul palco del Blues House con la sua band, i Four Tiles, cover band che ripropone brani senza tempo che spaziano da band quali Beatles o Queen fino ad arrivare a Madonna e Britney Spears, tutto rivisitato rigorosamente in chiave Hard Rock. Musicisti divertenti e coi controcazzi.
Hillside Power Trio ! Eccoli di ritorno sul palco del Blues House, con l’inedita formazione composta da Giuseppe e Gennaro Scarpato e Francesco Gabbanini.
Solo ora sfogliando il mio archivio mi sono accorto che non li fotografavo da due anni. E dopo quasi sei anni che li conosco finalmente hanno suonato per la gioia mia e di altri amici “Where The Streets Have No Name” degli U2. Sei anni. No dico, sei anni.
A dire la verità ci provarono circa due o tre anni fa, con “One” e per l’occasione mi invitarono sul palco per cantarla.
Sì, ci salii e feci fuggire i pochi presenti rimasti.
Per vedere tutte le foto clicca sul tasto giallo e scorri a fondo pagina!
Si sono esibiti venerdì 17 ottobre 2014 presso il Blues House di Milano i Four Tiles, cover band la cui line up è composta da Cesareo (chitarrista di Elio e le Storie Tese), Sebo, Roberto Gualdi alla batteria (tra le numerose collaborazioni di quest’ultimo come non citare Lucio Dalla e Roberto Vecchioni), e Guido Block alla voce e basso.
La band ripropone vecchi e famosi successi rock spaziando dai Beatles agli Aerosmith, proponendo inoltre ironiche rivisitazioni di pezzi pop anni ’90.
In fondo alla pagina tutte le foto della serata
29 Marzo 2014, torna al Blues House Lele Leonardi, grande chitarrista che nel corso della sua carriera ha affiancato artisti italiani del calibro di Irene Grandi, Nek, Biagio Antonacci, Massimo Riva, etc…
Questa volta sul palco dello storico locale milanese è accompagnato dalla sua nuova band per presentare vecchi e nuovi brani, alcuni dei quali tratti dal suo album Super Planet Spilla in cui Lele ci delizia con la sua chitarra in brani perlopiù strumentali.
Da mercoledì 15 gennaio e per altre 10 settimane, presso il Blues House si terranno serate di puro Cabaret, la cui direzione artistica è prevista da Flavio Oreglio che una volta a settimana assieme ai suoi compagni di viaggio e a vari ospiti che abbiamo imparato a conoscere sul piccolo (e grande alle volte) schermo, in programmi televisivi quali Zelig e simili.
La prima serata ha visto sul palco avvicendarsi Flavio Oreglio, Ale e Franz, Pietro Nobile e altri ospiti.
Ecco qualche foto della serata, le altre potete trovarle a questo link.
![RCF_2359 [1024x768]](https://www.rcfoto.org/wp-content/uploads/2014/01/RCF_2359-1024x768.jpg)
![RCF_2268 [1024x768]](https://www.rcfoto.org/wp-content/uploads/2014/01/RCF_2268-1024x768.jpg)
![RCF_2411 [1024x768]](https://www.rcfoto.org/wp-content/uploads/2014/01/RCF_2411-1024x768.jpg)
The Traveller, a.k.a Massimiliano Forleo di nuovo al Blues House, questa volta per presentare “The King” la prima parte della sua trilogia di album, Uncensored Kingdom, opera che va a ripercorrere le vicende narrate da Shakespeare all’epoca di Riccardo III.
Cinque i brani contenuti in ogni album, in Uncensored Kingdom Part 1 – The King la track list è composta da:
Human Clockwork è la mia preferita in assoluto. L’ho ascoltata e ri-ascoltata fino a consumare il cd, una ballata malinconica, si sente tutto il dolore del protagonista, Giorgio, il fratello di Riccardo III in questo caso, che ricorda con infinita tristezza e nostalgia i giorni di libertà.
Senza troppo sforzo con questa fantastica canzone si riesce ad entrare in empatia con Giorgio, ci si riesce ad immedesimare, sembra quasi di essere rinchiusi nella Torre al suo posto.
O almeno, è quello che ho provato, anche fotografando il concerto, di cui potete visionare una piccola gallery qui sotto.
Per vedere tutte le altre gallery, clicca qui
Aliquam et elit eu nunc rhoncus viverra quis at felis et netus et malesuada fames ac turpis egestas.