Sono appena tornato dal concerto tenuto al BluesHouse da Chiara dello Iacovo, cantautrice di appena 21 anni fresca fresca di secondo posto al Festival di SanRemo 2016.
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Che dire di Chiara… Fino a qualche ora fa non la conoscevo, ma ragazzi che potenza. Andare ad un suo concerto è come andare a teatro. Costumi, oggetti, espressioni…Ogni sua canzone e ogni cover sono gli atti di una performance in cui l’interpretazione canora e visiva sono di alto livello. Chiara ha una personalità rara e ne è consapevole, pur rimanendo in uno stato di umiltà e allegria compatibili con la sua età, ma non con il suo talento che meriterebbe un pubblico più maturo.
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Personalità da vendere nel reinterpretare musicalmente brani di eccellenze della Musica Italiana, alle volte canzoni più datate della sua carta d’identità, ma adeguate alla sua maturità artistica/personale.
Nel panorama musicale italiano in cui il rap di scarso livello ha una dominante preoccupante, artisti come Il Cile e Chiara dello Iacovo sono un sospiro di sollievo.
Ad maiora, Chiara.
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