Cha Cha Cha
Foto realizzata a Terrazza Martini durante il Photocall tenutosi in occasione della presentazione del film “Cha Cha Cha” con Luca Argentero, regia di Marco Risi.Read more
Foto realizzata a Terrazza Martini durante il Photocall tenutosi in occasione della presentazione del film “Cha Cha Cha” con Luca Argentero, regia di Marco Risi.Read more
Quando ancora non avevo acquistato una reflex, e il massimo a cui ambivo era una fotocamera usa e getta, lavoravo in un negozio di jeans.
Per tutto il negozio vi erano foto bellissime, che ritraevano Marilyn Monroe, il panorama di Seattle, New York, un ritratto di James Dean, il pranzo nel cielo degli operai e decine di altre foto.
Tra queste, lo scatto di un’ auto, realizzato in Gran Bretagna nel 1977 da Gianni Berengo Gardin.
Il mestiere del fotoreporter è affascinante ma la cosa che mi lascia sempre senza fiato è, a distanza di anni, entrare in contatto con persone che fino ad una decina di anni fa erano presenti nei primi anni della mia vita e nell’adolescenza, con le loro canzoni, con i loro film, e anche con i loro scatti.
Come se la vita avesse voluto darmi delle anteprime di quello che sarebbe stato il mio futuro.
Una terminata l’attività nel negozio di abbigliamento, alcune foto, per ricordo degli anni passati a sistemare jeans, le ho volute portare a casa. Seattle e… l’auto.
Quella bellissima foto, posta al centro della sala, diventata così normale, come per ogni cosa che vediamo ogni mattina, che mi ero quasi dimenticato fosse lì, sotto i miei occhi, da ormai 11 anni…
Ieri ho incontrato, parlato, stretto la mano e fotografato uno dei più grandi fotografi italiani contemporanei: Gianni Berengo Gardin.
Non capita tutti i giorni di fotografare persone come il Maestro e ieri ho avuto la fortuna di fotografarlo ben due volte in un giorno, una volta in conferenza e la seconda all’inaugurazione della mostra.
Il mestiere del fotoreporter dicevo, è affascinante ma troppo spesso hai i minuti contati, e per chi è alle prime armi come me fare una foto inutilizzabile è semplicissimo, senza contare che spesso incide l’emozione, la fretta, la paura di sembrare impacciato, e il fiato sul collo di altri tuoi colleghi che giustamente rivendicano il diritto di “portare a casa lo scatto” anche loro, senza contare che alcuni di questi praticano questo lavoro da diverse decine di anni prima di te.
Durante la conferenza vedi parlare un Maestro, che con due frasi riesce ad insegnare più di qualsiasi corso di fotografia, grazie alle sue 82 primavere che gli hanno permesso di realizzare un’ impressionante numero di scatti, 183 dei quali in mostra (aperta al pubblico da oggi 14 giugno 2013) “Storie di un fotografo” a Palazzo Reale a Milano.
Quando vedi un monumento parlare, ad intontirti maggiormente ci sono anche i tuoi sogni e le tue ambizioni di 25enne con tanto da imparare. Ti vedi tra 60 anni al suo posto (o almeno speri) a parlare delle tue fotografie, della tua mostra…
Poi viene il momento di fare sul serio e ti trovi davanti Lui.
Non ti tiri indietro e sei propenso all’errore irreversibile. Anche se per qualche minuto in posa solo per te, solo per la tua fotocamera, ti sembra una situazione surreale.
Lui 82 anni, di cui 83 passati dietro una fotocamera e tu. 25 anni, passati dietro una fotocamera molto pochi e ti trovi a dovergli dare indicazioni su che posa assumere. I “LOL” si sprecano.
Mi sono sentito come in un reality di cucina, a preparare una pietanza per farla valutare poi aGordon Ramsay. Lungi da me di mostrargli le foto, anche se dubito avrebbe potuto reagire come il noto cuoco.
Ad ogni modo quando si presentano queste occasioni, la prima cosa che mi passa per la testa è cercare con tutti gli sforzi possibili di creare scatti “immortali”.
Poi ogni volta sbaglio qualcosa, mi chiedo se sono tagliato per questo lavoro ma non mi arrendo mai…
Mi piace pensare davvero che tra una sessantina d’anni, quando sarò anziano e un po’ più sordo di ora, davanti ad un pubblico parlerò a chi avrà la mia età di adesso, un aneddoto divertente sulle mie prime avventure fotografiche.
Capita che qualche domenica mattina, dopo un sabato notte all’insegna delle ore piccole, speri vivissimamente che il telefono non squilli, in modo da poter recuperare qualche ora di sonno, crogiolandoti nelle coperte che generosamente ti tengono lontano dalla fredda finestra, unica barriera alla pioggia d’aprile… Ma quella speranza quasi sempre risulta vana, a causa di una autorevole voce che dall’altra parte della cornetta fa sì che ti catapulti in meno di mezz’ora in qualche impervia via di Milano, pronto a ritrarre qualche cerimonia o qualche ricorrenza che ti strappa dal caldo focolare domestico.
Capita anche però di ritrovarti in luoghi e situazioni che rendono meno amare quelle battenti gocce di pioggia sui vestiti – non abbastanza pesanti e non abbastanza leggeri – e sui capelli.
Lo scatto che vi propongo sotto è quello che mi ha reso la giornata più piacevole oltre ogni rosea aspettativa: è stato realizzato al quarto piano del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, in Via Messina.
Ho sempre nutrito un profondo rispetto e una sincera stima per il corpo dei Vigili del Fuoco, che in questa curiosa giornata dedicata al raduno dei possessori della Fiat 500 Giardiniera (da qui il nome dell’evento, “A Milano in 500 Giardiniera“) mi hanno dimostrato di non nutrirne abbastanza: tutte persone buone, di una bontà disarmante.
Il potere della bontà d’animo di queste persone e della fotografia (e anche della mia resistenza fisica, che nonostante i quattro piani di corsa a piedi, mi ha permesso di non svenire esanime) mi ha agevolato insieme al nuovo amico Alessandro, fotografo anch’egli, di “orchestrare” anche il Comandante dei Vigili del Fuoco di Milano e Provincia e company, invitandoli con un sorriso a salutarmi, realizzando così questo scatto, intitolato semplicemente “Ciao”.
Nella foto oltre a personalità legale al Comando dei Vigili del Fuoco, anche diversi possessori di Fiat 500 Giardiniera provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero.
Ho desiderato donare un aspetto quasi antico a questo scatto, per omaggiare le foto esposte nei musei per la maggior parte scattate intorno alla fine dell’800, ma ho ritenuto necessario omaggiare anche la nostra epoca, in grado, grazie alla post-produzione, di creare un netto contrasto, un’antitesi perfetta rispetto al resto della foto, facendo in modo che la Fiat 500 Giardiniera dei Vigili Del Fuoco al centro dello scatto, catturi l’attenzione, bella, fiammante, vanitosa, circondata da persone che rimarranno senza nome per sempre, ma che non hanno esitato a sorridermi e salutarmi per sempre, pur senza conoscermi.
Una giornata all’insegna della solidarietà e dell’amicizia tra le diverse religioni, quella promossa dai City Angels, tenutasi a Milano, in Stazione Centrale: ebrei, cristiani, mussulmani e buddisti, ognuno mano nella mano tra passanti, clochard o semplici curiosi, hanno pregato insieme per qualche minuto, muniti di ramoscello d’ulivo.
Momenti effimeri ma intensi di emozioni.
Si è tenuta questa mattina la presentazione milanese del film ” Bianca come il latte, rossa come il sangue ” tratto dal romanzo di Alessandro D’Avenia; presenti alla conferenza i protagonisti del film Luca Argentero e Filippo Schicchitano.
Una e vera e propria parata di VIP quella che si è tenuta questa sera al settimo piano della Rinascente in centro a Milano, in occasione dell‘ 80 anniversario Lacoste.
I VIP non si sono sottratti al photocall di rito: tra i presenti citiamo Martina Colombari, Martina Stella, Giorgio Pasotti, Elenoire Casalegno, Paola Barale e molti altri.