Il sole sta per tramontare qui a Milano, è stata una giornata delle più soleggiate e calde da quando il 2014 è arrivato nelle nostre vite.
Avete presente una di quelle domeniche pigre, quando il sole ti invita ad uscire, e prendere una boccata d’aria fresca, ma non sei nelle condizioni psicofisiche per farlo?
Ecco.
Stavo deambulando per casa, anche per colpa dell’attività neuronale a livelli minimi, cercando la mia vecchia Polaroid acquistata da mio padre agli inizi degli anni ’80, alla quale avanzavano ancora sette scatti nella cartuccia inserita un paio d’anni prima. Volevo provare a scattare qualche foto, purtroppo però, seppur in condizioni eccelse nonostante la sua età, durante la stampa la fotocamera lascia una patina marroncina che rende la foto inutilizzabile… Ho provato a scattarne un’altra questa mattina, ma il risultato era il medesimo.
Scoraggiato, ho rimesso a dormire la fotocamera con gli scatti rimanenti da consumare a data da destinarsi, quando poco vicino ho trovato una vecchissima Yashica appartenuta a mio nonno molti anni prima.
Mi piacerebbe utilizzarla ma purtroppo è solo una reliquia, un oggetto caro di una persona che non è più tra noi… Piano piano stavo recuperando tutte le mie facoltà intelletive e nel mentre studiavo l’oggetto in ogni lato (con un occhio mezzo chiuso e l’altro mezzo aperto) quando ho notato un’incisione sulla base della custodia che non avevo mai notato prima.
Gli anni l’avevano nascosta ma grazie alla poderosa luce che irradiava tutta la casa, sono riuscito a leggere meglio quanto scritto:
Borgo San Lorenzo Firenze 1945 Granata Luigi
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