Ho pubblicato sul mio blog personale l’intervista realizzata in settimana a Stefano Fantoni, amministratore unico e founder dell’applicazione di compravendita di foto scattate con smartphone Picwant. Clicca qui, per leggere l’intervista!
PICWANT: INTERVISTA A STEFANO FANTONI, FOUNDER E AMMINISTRATORE DELEGATO DI PICWANT.
Da qualche settimana amici fotografi o semplicemente appassionati di fotografia, mi hanno segnalato Picwant, applicazione dedita alla vendita di fotografie scattate con lo smartphone. Le prime notizie sull’app facendo una rapida ricerca su Google, risalgono verso le prime settimane di settembre, divulgate dai principali organi di informazione di tecnologia,ma la curiosità è nata solamente questo lunedì (almeno per me), quando il Corriere della Sera come di consueto, ha rilasciato sul proprio sito le migliori 10 app della settimana.
Incuriosito, ho finalmente provato a scaricare Picwant, caricando subito la mia prima foto e “smanettando” per capirne il funzionamento. L’utilizzo è abbastanza intuitivo ma a primo impatto Picwant pecca di qualità grafica e fluidità oltre a presentare qualche bug; inoltre essendo progettata per iPhone, qualche difficoltà di utilizzo su Android si può riscontrare.
Ho provato così a fare una ricerca su vari blog di tecnologia, alla ricerca di una recensione o un approfondimento sull’applicazione, ma il risultato è stato poco proficuo, trovandomi quindi costretto a contattare l’ufficio stampa che si occupa di rappresentare Picwant per parlare con Stefano Fantoni, amministratore unico e founder di Picwant per togliermi ogni dubbio e chiarire gli aspetti e le domande che aveva generato dopo il primo impatto con l’app.
Stefano Fantoni, in passato country manager di Getty Images è stato disponibile ad una “intervista” e celerissimo nel chiarire ogni mio dubbio, ecco sotto riportate domande e risposte.
Un grazie a Stefano Turi per aver organizzato l’intervista e a Stefano per l’esaustività.
- Cosa ti ha spinto ad avventurarti alla creazione di un’applicazione alla portata (potenzialmente) di tutti?
Lavoro nel settore della fotografia e, nello specifico, delle agenzie fotografiche, da vent’anni. Ho vissuto tutto i cambiamenti che sono avvenuti nel corso degli anni. L’ultimo è quello di avere una fotocamera sempre in tasca. Da qui l’idea di un’agenzia per chi la usa nella vita di tutti giorni.
- C’è un target di persone per cui l’app è stata pensata?
Picwant si rivolge a chiunque, in tutto il mondo, abbia la passione per la fotografia con smartphone.
- Come funziona l’acquisto delle foto?
Pubblicheremo l’e-commerce sul sito a breve (entro settimana prossima). L’acquisto avverrà tramite Paypal o carta di credito. Ci sono quattro livelli di prezzo, divisi in utilizzo editoriale o pubblicitario, in media e alta risoluzione. La licenza è “one-shot”: è possibile acquistare la licenza d’uso ed utilizzarla per un progetto per tutto il tempo che si desidera.
- A proposito di acquisto, chi è il cliente tipo? E le foto vendute dove sono destinate?
Il cliente tipo è chiunque abbia bisogno di un’immagine o video per illustrare qualcosa: dagli editori per le loro testate (stampa e online) alle agenzie di pubblicità per campagne, leaflet, brochure, ecc. passando per blogger, portali web, designer. Le foto concesse in licenza vengono utilizzate per il progetto per cui sono state scaricate. Rimangono comunque sempre disponibili sul sito per altri acquisti e il copyright rimane sempre dei Picker (i nostri contributor).
- Il prezzo della singola foto come viene stabilito? E gli introiti per Picwant?
Il prezzo viene stabilito in base al mercato ed è fisso (salvo variazioni) e pubblicato sul sito. Il nostro è un mercato in cui le immagini vengono vendute spesso a pacchetti, con guadagni miseri per i fotografi. Noi vogliamo evitare questo tipo di vendita. È giusto che venga riconosciuto il corretto guadagno a chi scatta un’immagine, chiunque esso sia. È comunque possibile acquistare crediti per avere degli sconti sulla quantità, ma mai arrivando a dover dare pochi centesimi di guadagno ai Picker.
- Parliamo delle foto: qual è il genere di foto più venduta? esistono delle foto standard o parametri da rispettare?
Non avendo ancora iniziato a vendere non mi è possibile fare statistiche al momento. I parametri che richiediamo sono pochi ma necessari: lato lungo dell’immagine di almeno 2000 pixel, niente filtri “social style” e niente cornici. Per il resto massima libertà. Ovviamente bisogna ragionare su cosa si sta scattando o inviando. Deve essere una buona foto. Con buona intendo vendibile; mentre una bella foto potrebbe non esserlo. Se poi è buona e bella ancora meglio!
(NdR il discorso che ha sempre sostenuto il fotografo Settimio Benedusi: una foto buona non è necessariamente bella!)
- Come funziona il processo di approvazione di un’immagine?
La selezione definitiva è affidata ai nostri editor professionisti: ogni singola immagine o video vengono controllati. Risoluzione, qualità, inquadratura, soggetto, parole chiave (spesso ne aggiungiamo molte), eventuali model release sono tutti controlli che facciamo prima di accettare un contenuto.
- Parliamo dell’applicazione: Un utente che decide di cancellarsi, come deve procedere?
Può utilizzare la sezione “report a problem” presente nell’app e nel sito.
- Sono previsti aggiornamenti? anche grafici e di fluidità?
Certo, continuiamo a lavorare per migliorarla. Fruibilità in primis. Ma non pubblichiamo un piccolo aggiornamento ogni volta. Vogliamo che le novità siano tangibili e per questo ci mettiamo un po’ più di tempo.
- Quando è previsto il prossimo aggiornamento?
Stiamo lavorando, Apple permettendo (tempi di approvazione molto lunghi!) entro fine anno.
- Qual è l’obiettivo dell’app? E quelli già raggiunti?
Gli obiettivi di Picwant sono due:
1. Diventare il punto di riferimento per chiunque voglia provare a vendere il proprio materiale e non solo divertirsi sui social.
2. Diventare il punto di riferimento per chiunque voglia acquistare materiale scattato con smartphone.
Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti, innanzitutto abbiamo ottenuto più di mille registrazioni e 130 Picker attivi generati in due mesi, direi che è un buon inizio. Buono ma ancora contenuto. I numeri a cui penso sono decisamente più alti, ma non li dico.
- Come vedi l’applicazione da qui all’anno prossimo nel suo primo anniversario?
Migliorata. Il tasto più importante? Quello che elenca le immagini vendute!
Grazie Stefano e in bocca al lupo!
CONCLUSIONI
Stefano e l’ufficio stampa si sono dimostrati celeri e disponibilissimi, allo stato attuale è comunque difficile realizzare una recensione dell’applicazione, almeno finchè non sarà possibile vendere le fotografie!
La trovo tuttavia un’idea bella alla quale auguro presto di avere il successo che si merita, senza contare inoltre che è di fattura tutta italiana, per cui va incoraggiata e sostenuta, rimane forse il dubbio del troppo anticipo: sarebbe stato probabilmente più opportuno lanciarla una volta che il servizio fosse funzionante al 100% per non generare un’ondata di dubbi come è successo al sottoscritto e non solo: sul Play Store di Android le recensioni non sono generosissime.
Insomma: abbiate pazienza e magari qualche foto, tra breve tempo, si riuscirà anche a vendere!