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RECENSIONE “SCUSATE SE ESISTO” CON RAOUL BOVA E PAOLA CORTELLESI

Ieri sera sono stato trascinato a forza, ma di mia spontanea volontà, al cinema per vedere “Scusate se esisto“, commedia di fattura italiana che vede protagonisti Paola Cortellesi, nel ruolo di un architetto abruzzese dotata di grande talento e Raoul Bova, bramato titolare  di un ristorante alla cui corte troviamo branchi di femmine con estrogeni a mille.

Partiamo dal prezzo. 9 euro sono davvero troppi per questo film, sebbene sia divertentissimo e che valga davvero la pena guardarlo ma, Cristo, troppi davvero.

SCUSATE SE ESISTO: RECENSIONE
Polemica pecuniaria a parte, l’interpretazione della Cortellesi vale da sola il prezzo del biglietto.
La discrepanza di talento tra lei e Raoul Bova è a dir poco vertiginosa, ma senza nulla togliere al Raoul nazionale è tutto merito dell’attrice, che non eccedendo questa volta in autoironia, sfoggia la sua straordinaria bravura cucendosi addosso alla perfezione i panni di un architetto donna molto stimato all’estero, ma che, una volta tornata in Italia, fatica non poco a trovare spazio che il suo talento meriterebbe.
Serena (Cortellesi), supportata da Francesco (Bova) cerca di mettersi in gioco assecondando (ma non troppo) le lacune del sistema lavorativo italiano, estremizzate con delle caricature tuttavia non troppo lontane dalla realtà e che porterà i personaggi in situazioni spesso grottesche, degenerate da menzogne che vengono sovente riproposte nella cultura cinematografica italiana.
Il film scorre veloce e sebbene tratti non troppo marginalmente temi impegnativi come la famiglia di ieri e di oggi, il panorama lavorativo italiano, l’ipocrisia che si cela quotidianamente tra datore di lavoro e impiegato e la povertà culturale che imperversa in città e periferia, “Scusate se esisto” risulta alla fine un buon prodotto, godibile e divertente, impreziosito da una straordinaria Paola Cortellesi e da una Lunetta Savino da standing ovation, nonostante nel film non ricopra un ruolo principale.


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