RECENSIONE SONIC HIGHWAYS FOO FIGHTERS
|RECENSIONE SONIC HIGHWAYS
Personale recensione del nuovo album dei Foo Fighters, “Sonic Highways” possibile grazie a Virgin Radio che ha pubblicato sulle proprie pagine l’anteprima solo per i fan italiani dell’intero album, in uscita domani, ascoltabile in streaming a questo link.
Otto brani di circa 44 minuti in totale che racchiudono all’interno lo spirito delle otto città americane in cui ogni canzone è stata rispettivamente incisa, e cioè Chicago, Washinghton, Los Angeles, New Orleans, Nashville, Seattle, Austin e New York.
Cosa ne pensate?
Something from nothing:
L’intro della canzone assomiglia molto a Skin and bones, del 2006, salvo poi riprendersi ed aumentare di ritmo, la costruzione del brano ricorda molto “Walk” estratta dal penultimo album dei Foo Fighters, come “Something from Nothing” ha un inizio molto lento per poi trasformarsi in una canzone potente e frenetica. Dave Grohl è stato accusato di plagio ai danni del compianto Ronnie James Dio per la somiglianza con un suo brano, ma andando avanti con l’album, aguzzando l’orecchio troveremo un sacco di similitudini con numerosi artisti che hanno scritto musicalmente la storia americana, senza contare che ogni canzone, senza tradire il sound Foo Fighters, richiama la storia della città in cui è stata composta.
The Feast and the Femine:
Sound potente e frenetico ma non uno tra i migliori brani del gruppo che difficilmente rientrerà tra i brani preferiti.
Congregation
Tra i brani più belli dell’album, in alcune parti perde d’intensità, quasi come un calo di tensione, pronto però a ripartire con il ritornello accattivante. La più divertente da ascoltare.
What Did I Do? / God as My Witness
Brano diviso in due parti, il cui inizio sembra in realtà la fine. La prima parte ricorda in alcuni tratti “Sweet Home Alabama” dei Lynyrd Skynyrd. Forse il brano più interessante dell’album, nella seconda parte si trasforma in quello che considero un omaggio ai Beatles.
I am a River
Il brano più tranquillo dell’album, un pezzo romantico in cui i Foo Fighters abbandonano il suono meraviglioso e grezzo di Everlong, trasformandosi in un sound più elaborato, quasi una ninna nanna con tratti rock, il pezzo tuttavia promettendo un inizio più che gradevole cade purtroppo nella monotonia del ritornello, sebbene si possa apprezzare la qualità della voce di Dave Grohl, decisamente più melodica. Un sound pieno ma mai esagerato, lineare, una ballata che scorre proprio come un fiume. Sette minuti per questo brano sembrano troppi.
Subterranean
Decisamente il brano meno convincente dell’intero album.
In The Clear
Brano orecchiabile senza troppe pretese.
Outside
Un basso con un ritmo travolgente, Outside chiude Sonic Highways ed è un brano movimentato, anch’esso tra i migliori dell’album, brano molto “on the road”
NB: Questa è una personale recensione, basata sulle sensazioni suscitate al primo ascolto. Non sono un critico ma mi baso sulle mie impressioni, che riporto sul mio blog personale. Per una “critica” più professionale ci sono giornalisti più preparati.
L’album è di ottima qualità, che mostra la continua evoluzione e maturità musicale dei Foo Fighters, anche se ad essere sincero mi aspettavo qualche brano in più. Meno grezzo e forse più sperimentale del precedente Wasting Light, la band è riuscita a scrivere dei brani all’altezza del loro nome, ma nessuno che mi abbia convinto come la fantastica “Walk” o un brano immortale come “Learn to Fly” o ancora “Everlong”.