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Il selfie più bello? E’ di un macaco!

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Il selfie più bello del mondo arriva dall’Indonesia, il soggetto è sorridente e sul suo viso non c’è ombra di odiose duckface!
La foto a destra ritrae un buffo macaco che dopo aver rubato la fotocamera al fotografo David J. Slater nel 2011, incomincia a posare alla ricerca du un autoscatto perfetto, realizzato dopo centinaia di foto sfocate e inutilizzabili.

Ecco i motivi che spiegano perchè è uno dei migliori selfie tuttora in circolazione

  • Il macaco non si esibisce in una noiosa duckface
  • Non mostra il lato b
  • Semplicemente, sorride
  • Se fosse in possesso di un account Instagram di soli selfie, lo seguiremmo tutti senza indugio alcuno
  • Avete presente quanto sia difficile scattare un selfie con una reflex e risultare così naturali?

Ecco quali hashtag avrebbe usato se avesse potuto caricare la foto su Instagram

#selfie #lol #me #cute #fashion #nofilter #kik #snapchatme #igdirect #handsome #macaco #browneyed #happy #tavecchio #notav #kahkaha #follow #brunette #amazing #smile #doubletap #teeth #love #nomakeup #indonesia #inter #tbt #style 

IMG_20140807_024249A dire la verità il curioso macaco ha anche provato a scattare qualche foto in cui far trasparire tutto il suo tormento e la sua noia, nella foto a destra, che avrebbe convertito in hashatag:

#me #bored #selfie #like #follow #indonesia #kikme #summer #estate #2014 #handsome 

Scherzi a parte, è guerra aperta tra Wikipedia e David Slater, il fotografo che ha prestato la macchina fotografica al vanitoso macaco. Infatti il reporter rivendica i diritti delle foto che stanno letteralmente facendo da anni il giro del Web a causa di Wikipedia, che ha inserito il file come come materiale privo di copyright, e che si rifiuta di rimuovere la foto nonostante le continue proteste dello stesso fotografo, che ne rivendica la paternità. L’enciclopedia libera online giustifica tale posizione trattandosi di un autoritratto dell’animale, vero autore della foto, escludendo a Slater ogni merito ed ogni diritto, tra cui quello economico.

Fonte: Corriere della Sera



 



 

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